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Scritto da Redazione
Garfagnana
10 Settembre 2024

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L'Aula di palazzo del Pegaso ha espresso parere positivo a maggioranza sul budget economico 2024-2026 dell'Ente parco regionale delle Alpi Apuane. L'atto, illustrato in Aula dalla presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis (Partito democratico) è passato con 20 voti favorevoli (Pd, Italia viva), un voto di astensione (M5s) e 8 voti contrari (Lega, FdI, Forza Italia).

Il budget economico è stato adottato dal consiglio direttivo del parco lo scorso aprile e corredato dai pareri favorevoli sia della Comunità del Parco (il 24 maggio all'unanimità) che del Collegio unico dei revisori degli enti parco. Quest'ultimo, visto il considerevole importo previsto da destinare agli investimenti, ha raccomandato agli amministratori di prestare particolare attenzione al rispetto della programmazione temporale e della copertura finanziaria degli interventi previsti, attraverso un monitoraggio costante dei flussi di cassa in entrata e uscita.

Il budget economico 2024, dell'Ente Parco regionale della Alpi Apuane, presenta un risultato economico di gestione in equilibrio. Il valore della produzione previsto è pari a euro 2.162.590,76, in aumento dello 0,57 per cento rispetto al preventivo assestato 2023, suddiviso – per quanto riguarda le voci principali - tra contributi dalla Regione Toscana (euro 1.483.333,34 per il 2024), contributi da altri enti pubblici (euro 236.662,56), e ricavi per prestazioni dell'attività commerciale (euro 24.900).

I costi della produzione risultano pari a euro 2.073.471,01, in aumento di circa lo 0,37 per cento rispetto alla previsione 2023. La posta più significativa è rappresentata dai costi del personale, pari a euro 1.069.610,21, con un aumento di 23.838 euro, corrispondenti ad un più 2,28 per cento. L'aumento è legato alle dinamiche salariali ed anche al rientro di una unità di personale a part-time. L'ente, infatti, non prevede assunzioni, avendo pressoché raggiunto il tetto massimo della spesa previsto (spesa del 2016 come indicato nel Defr); nella relazione illustrativa, comunque, viene specificato l'intendimento di richiedere per l'anno 2024 l'autorizzazione a superare la soglia di costo del 2016, allo scopo di ampliare la dotazione organica fino alla concorrenza del tetto stabilito dalla normativa nazionale.

Nell'atto sono indicati anche gli obiettivi comuni ai parchi e quelli specifici. Quelli generali spaziano dalle forme coordinate di collaborazione tra i tre enti, alla promozione di forme di scambio con enti gestori di aree protette nazionali, dalla gestione ottimale dei propri siti web alla organizzazione congiunta di eventi seminariali, dalla partecipazione al percorso di revisione degli obiettivi dei siti Natura 2000 alla predisposizione degli atti finalizzati all'approvazione del piano integrato per il parco.

L'obiettivo specifico, per il Parco della Alpi Apuane, mira a garantire il corretto funzionamento dell'ente, procedendo a breve agli adempimenti di competenza per l'individuazione del nuovo direttore e per l'avvicendamento del personale tecnico.

Il Piano degli investimenti 2024-26, presenta un ammontare totale di euro 1.173.979 di cui € 606.460 programmati nel 2024 e € 567.519 provenienti dai precedenti periodi di programmazione.

Sul fronte del piano di razionalizzazione delle società partecipate, infine, ricordiamo che si sono concluse nel 2022 le procedure Gal Lunigiana e Gal Garfagnana, mentre è tuttora in corso la procedura di dismissione dell'Antro del Corchia.

Perplessità sono state espresse dal consigliere Massimiliano Baldini (Lega): "Il tema rilancia la questione della prosecuzione dell'iter del Piano integrato del Parco. Ci sono valutazioni di ordine economico, dubbi e questioni anche di ordine giuridico che hanno fatto sì che la IV commissione si fermasse nelle proprie valutazioni, a seguito di un'audizione tenuta presso la sede del Parco, nella quale emersero le criticità. L'attività tecnico amministrativa – ha aggiunto Baldini – dovrebbe aver luogo presumibilmente nel 2025. Il quadro è ancora incerto, in attesa di determinazioni ulteriori, i dubbi sull'atto già espressi in commissione dal nostro gruppo sono legittimi".

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