Ultim’ora Ministero della Salute: scoperto vino killer al supermercato | 23 morti intossicati: faceva concorrenza al Tavernello

Il discorso sul vino

Il discorso sul vino (Fonte: Redazione) - www.lagazzettadelserchio.it

Qual è il vino killer responsabile della morte di 23 intossicati, che voleva fare concorrenza al celebre e sicuro vino della Tavernello?

Un famoso motivetto echeggiava nei vari spot pubblicitari e recitava: “Tavernello è il nostro vino preferito…”, ricordando ai clienti affezionati che “il buon vino della tradizione italiana”, come riportano sul loro sito, è sempre stata una garanzia per i degustatori esperti.

Famoso per essere stato il primo vino a essere confezionato in contenitori Tetra Pak, questo prodotto è accessibile a tutti e garantisce il famoso binomio qualità-prezzo. Ovviamente sul mercato sono moltissimi i marchi di prezzi diversi che conquistato ogni anno gli italiani, essendo gran sostenitori ed esperti di questa nota bevanda.

Eppure non tutti i marchi possono essere considerati affidabili, visto che c’è stato un vino killer che ha portato alla morte di ben 23 persone, che voleva fare concorrenza al Tavernello e agli altri marchi, senza ovviamente esserci riuscito.

La produzione di vino in Italia

Per evitare che fatti del genere, come quello di cui vi parleremo a breve, dovessero verificarsi nuovamente, sono stati istituiti in Italia controlli più severi sulla produzione del vino e sulla sua tracciabilità, rafforzando i sistemi di certificazione, in modo da poter proteggere il “made in Italy”, perla di diamante del nostro Paese. Sicuramente molto importante è la Legge n.238 del 12 dicembre 2016, la quale disciplina tutto l’iter, dalla coltivazione della vite alla produzione e infine le regole del commercio del vino in Italia. Così come il Regolamento (UE) n.1308/2013 che disciplina l’organizzazione dei mercati dei prodotti agricoli, incluso il settore del vino, nell’Unione Europea.

Sono principalmente tre le autorità competenti, che vigilano sulla produzione del vino, parliamo del MiPAAF, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, organo che vigila sul settore vinicolo; l’ICQRF, l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari i quali supervisionano le attività di certificazione e infine tutti quegli Enti accreditati che operano sul territorio italiano il cui scopo è quello di garantire il rispetto delle norme per la produzione e la messa in vendita.

Il vino killer
Il vino killer (Fonte: Canva) – www.lagazzettadelserchio.it

Il vino killer nemico dei cittadini

Tornando al discorso iniziale, qual è il vino killer responsabile della morte di 23 intossicati, che voleva fare concorrenza al Tavernello e agli altri marchi? Ebbene, ci riferiamo ad uno degli eventi alimentari più terribili avvenuti in passato. Parliamo dello scandalo del vino al metanolo del 1986, dove alcune aziende vinicole, per aumentare, la gradazione alcolica del vino a basso costo, aggiunsero metanolo, un alcool tossico per l’essere umano che portò alla morte di 23 persone e all’intossicazione di più di 90 persone, con danni neurologici permanenti, dove molte vittime rimasero non vedenti.

Questa storia danneggiò pesantemente l’immagine del vino italiano nel mondo, mettendo in cattiva luce anche chi le regole le ha sempre rispettate, per questo motivo, come vi abbiamo descritto nel paragrafo precedente, furono rafforzati i controlli e furono redatte leggi più severe, affinché tutto questo non potesse più succedere.