UFFICIALE – Introdotta la Busta Paga unica | Ci pagano 1000 euro al mese a prescindere dal contratto se fai questo lavoro

Busta Paga

Busta Paga - Fonte Pixabay - LaGazzettadelserchio.it

La situazione degli stipendi in Italia continua a preoccupare e, a quanto pare, le brutte notizie non sono finite.

Tra aumenti e “stangate” varie, gli italiani fanno fatica ad arrivare a fine mese, visto che ormai le uscite tendono a superare nettamente le entrate.

In alcuni settori si sono verificati dei rincari abbastanza importanti che ha portato i cittadini a dover rivalutare le proprie spese.

Sono molti i cittadini che si sentono sfiduciati da un sistema che purtroppo, non sempre riesce a tutelarli come dovrebbe.

Il tutto è aggravato se si pensa che nonostante l’attuale costo della vita sia ormai alto e alcuni lavoratori si ritrovano a guadagnare appena 1000 euro con una famiglia sulle spalle.

Stipendi a 1000 euro

E’ una situazione critica e molto difficile quella che stanno vivendo i lavoratori della Berco, grossa azienda di macchinari per miniere e deforestazione. A parlare è uno di loro Mario Zamperoni, di Castelfranco Veneto e delegato Fiom Cgil: « Il mio pensiero va, piuttosto, ai colleghi che hanno figli e magari sono monoreddito. Figli da mandare a scuola, in gita, a far sport… Là penso ci siano la paura e i problemi veri. È su questi colleghi che l’incertezza del futuro scava più a fondo».  Poi aggiunge: «Non siamo mai stati a zero ore ma comunque nei mesi scorsi non si è andati di molto sopra i mille euro al mese. Ripeto, io convivo, non ho figli e quindi la rinuncia la faccio io, ma togliere qualcosa ai figli immagino sia difficile».

Il quadro non cambia a Copparo, in Emilia Romagna, lo stabilimento più colpito dal piano di esuberi. E’ sempre Zamperoni che sottolinea il peso dell’incertezza in questo momento. Secondo quanto riferito dall’uomo, si sono persi 200 posti di lavoro e sono rimasti in 150. Quest’ultima tornata di esuberi è stata, per ora, arginata con lo stop ai licenziamenti di Copparo.

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Stipendi – Fonte Pixabay – La Gazzettadelserchio.it

Storici marchi a rischio chiusura

Nel frattempo anche per il commercio il contesto non cambia di molto. Storici marchi come Coin, stanno tentando di contrastare la crisi giocando d’anticipo e chiudendo negozi. Pasquale Matano parla dei 16 dipendenti diretti e degli 8 in appalto nel capoluogo berico. «Per ora non si parla di licenziamenti per noi dipendenti diretti, ma si vuole chiudere e ricollocarci a Padova e Mestre. Molte colleghe hanno una famiglia da seguire e sono spostamenti impossibili. Tanto più che a 50 anni, che è l’età media, è ben difficile trovare una nuova collocazione a parità di qualifica».

Un altro caso preoccupante è quello della Telemat di Bassano. Due anni fa si  è verificata l’acquisizione di una società concorrente nel ramo del supporto agli enti pubblici per bandi e concorsi. Un’acquisizione che, grazie a tecnologie più evolute, ha reso obsoleta la «società madre» col risultato che si sono registrati 21 esuberi su 30 dipendenti.