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Ferie

Ferie - Fonte Pexels - LaGazzettadelserchio.it

L’importanza delle ferie può essere messa a rischio inaspettatamente, le cose non si mettono bene per i lavoratori.

Le ferie annuali sono uno dei diritti più importanti a favore dei lavoratori, stabiliti dalla Costituzione e dalla legge.  Si tratta di un periodo importante che consente di riposarsi, di recuperare le energie psico-fisiche e di dedicarsi ai propri interessi e alla vita familiare.

Eppure sull’argomento ci sono ancora tanti dubbi e molto spesso conflitti. Uno dei problemi principali riguarda la scelta delle date di preferenza che in alcuni casi incontra dei limiti legati alle necessità aziendali.

Altro interrogativo riguarda le ferie forzate imposte dal datore di lavoro al dipendente. Quando ciò accade non sempre avviene in un periodo che va a genio al lavoratore, creando anche in questo caso possibili disguidi.

Tuttavia la normativa, sulla questione ferie, con gli ultimi aggiornamenti dell’11 aprile 2025, è andata nel dettaglio specificando quali siano i confini di tale diritto e fornendo una situazione più chiara.

Ferie a rischio?

Il tema delle ferie, secondo la legge italiana  e l’interpretazione costante dei giudici, si basa su delle piccole sfumature che vanno al di là di un semplice “sì” o “no”. Esiste indubbiamente un potere decisionale riconosciuto al datore di lavoro in materia di ferie, ma questo potere non è illimitato, bensì è controbilanciato da precisi obblighi e limiti posti a tutela del lavoratore.

E’ bene ricordare che le “ferie” sono periodi di astensione retribuita dal lavoro e come da specifiche normative europee e nazionali, prevedono un minimo di 4 settimane di ferie all’anno. Tale diritto è inderogabile e, di regola, non può essere sostituito dalla cosiddetta “indennità sostitutiva per ferie non godute” (il pagamento delle ferie non prese). Solo in casi specifici, come alla cessazione del rapporto di lavoro per le ferie residue maturate e non godute. Cosa accade invece se il datore di lavoro obbliga a ferie forzate?

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Ferie – Fonte Pexels – LaGazzettadelserchio.it

Cosa prevede la normativa

La legge riconosce al datore di lavoro il potere di stabilire il periodo in cui il lavoratore deve godere delle proprie ferie annuali. Non è, quindi, una scelta esclusiva del dipendente. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che questo potere decisionale del datore di lavoro non è assoluto, né illimitato o arbitrario. Deve essere esercitato nel rispetto di precise condizioni e obblighi stabiliti dalla legge e interpretati dalla giurisprudenza.

L’articolo 2109 del Codice Civile, al secondo comma, è la norma chiave. Nello specifico, stabilisce che il lavoratore ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuito, possibilmente continuativo, “nel tempo che l’imprenditore stabilisce, tenuto conto delle esigenze dell’impresa e degli interessi del prestatore di lavoro“. Il datore però deve dimostrare di aver operato un equo bilanciamento tra le proprie necessità organizzative (es. garantire la continuità del servizio, gestire picchi di lavoro, effettuare chiusure programmate) e le ragionevoli richieste o esigenze del lavoratore (es. necessità familiari, periodi richiesti con congruo anticipo, possibilità di pianificare vacanze).