Ultim’ora: ecco il bonus Babysitter | Da oggi puoi lasciare i tuoi figli a loro: paga tutto lo Stato fino all’ultimo centesimo

Bonus Baby Sitter - Fonte Pixabay - LaGazzettadelserchio.it
Con il bonus Babysitter, non dovrai più preoccuparti per i tuoi figli, a pagare tutto ci pensa lo Stato. Ecco tutti i dettagli
Al giorno d’oggi mantenere un figlio comporta una serie di spese, che con il passare del tempo cambiano di categoria ma non di entità.
Nei primi anni 3 di vita si spende soprattutto per pannolini e asilo nido, negli anni successivi queste voci scompaiono ma aumenta il budget dedicato ad altre attività come corsi sportivi, campus estivi, università, ecc.
Sicuramente un bambino incide fortemente sul costo della vita e con uno stipendio medio sono necessari molti sacrifici per mantenerlo.
Alla luce di questa situazione, dove sempre più famiglie si trovano in forte difficoltà economica, lo Stato è venuto incontro ai genitori erogando diversi bonus.
Agevolazioni per i genitori
Sono diverse le agevolazioni concesse dalle manovre economiche ai genitori, i quali possono usufruire di sgravi fiscali o detrazioni specifiche per i propri figli a carico. Nel 2025, il Governo nella Legge di Bilancio, ha introdotto importanti novità in materia.
Questo tipo di agevolazioni hanno scopo di ridurre il peso della tassazione sull’Iperf lorda e sono detraibili direttamente in busta paga o al momento della dichiarazione dei redditi. Nello specifico a secondo del reddito familiare del contribuente, le detrazioni possono spettare per intero o in parte. Scopriamo nel prossimo paragrafo quali sono e i relativi dettagli.

A cosa hanno diritto le famiglie con figli a carico
I genitori con figli a carico, possono usufruire delle deduzioni disponibili per i costi delle spese sostenute in loro favore. Nello specifico, ad essere detraibili sono le spese di istruzione scolastica che comprendono: le tasse di iscrizione e frequenza; i contributi versati per i corsi e laboratori di lingue, teatro, musica e altre attività, purché organizzati dalle scuole frequentate; il trasporto scolastico, anche se fornito da soggetti esterni alla scuola; le gite scolastiche e, in genere, le attività culturali e ricreative svolte per ampliare l’offerta formativa; la mensa, sia se il servizio è prestato dalla scuola ovvero fornito dal Comune o da altri Enti. Non sono detraibili, invece, le spese per l’acquisto dei libri di testo, di materiali di cancelleria, di zaini, astucci e cartelle.
Le spese di istruzione e scolastiche sono detraibili al 19% della spesa totale sostenuta nel corso dell’anno d’imposta considerato. Il limite massimo di detrazione varia in base al tipo di scuola frequentata. Questo vuol dire, che i padri o le madri lavoratici con figli a carico, potranno ricevere un rimborso sulle spese scolastiche sostenute e di conseguenza rinvestire quei soldi nel babysitting.