Giorgia Meloni punisce le donne: “la nuova tassa la devono pagare solo loro” | Fanno cassa sulla nostro fertilità

Tassazione assorbenti - Fonte Pexels - LaGazzettadelserchio.it
Assorbenti, tassazione confermata dal Governo, le donne devono prepararsi ad un nuovo costo per il loro acquisto.
L’argomento tampon tax è tornato nuovamente ad essere oggetto di discussione da parte del Governo. I risvolti del dibattito però, non sono affatto positivi per le donne.
In Italia coppette e assorbenti mestruali sono ormai considerati come beni di lusso. Infatti, nonostante le mestruazioni siano un processo fisiologico naturale, disporre di assorbenti, tamponi o coppette mestruali nel nostro Paese equivale ad acquistare un bene di lusso, o comunque non di prima necessità.
Considerando che nell’arco della sua vita fertile, una donna deve affrontare una media di circa 450 cicli mestruali consuma tra i 10 e i 14 mila prodotti intimi.
Eppure nonostante questi dati dovrebbero invitare alla riflessione, nella nuova manovra è stata confermata la tassazione.
I rischi della tassazione sugli assorbenti
Andare a tassare gli assorbenti significa tra le altre cose, ostacolare la battaglia per combattere la povertà mestruale, ovvero il mancato accesso a prodotti mestruali sicuri e igienici. Ciò implica rischi per la salute fisica, con infezioni del tratto riproduttivo e urinario.
All’aspetto economico, si aggiunge poi anche lo stigma sociale che in alcuni contesti impedisce di gestire il ciclo con dignità. A livello globale, sono purtroppo numerose le donne con un ristretto accesso ai prodotti mestruali.
Solo in Europa, stando a quanto dichiarato dall’Ue in Gazzetta Ufficiale, almeno una ragazza su dieci non può permettersi i prodotti sanitari.

Tassazione confermata per gli assorbenti
Negli ultimi anni l’Iva sugli assorbenti ha subito diverse modifiche. Nel 2022 il governo Draghi ha ridotto l’aliquota IVA dal 22% al 10%, riconoscendo gli assorbenti come beni essenziali. Poi si è passati al 2023 quando il governo Meloni ha ulteriormente abbassato l’Iva al 5%, portando l’Italia al livello di altri Paesi europei. Tuttavia il 1 gennaio 2024, la Legge di Bilancio 2024, ha aumentato l’Iva dal precedente 5% al 10%. Ma non è tutto. Anche La Manovra 2025 confermato l’Iva al 10% su assorbenti e pannolini, escludendo un nuovo taglio al 5%. L’aumento è avvenuto nonostante i tentativi di opposizione.
Nella Manovra 2025, infatti, un gruppo di deputati del Partito Democratico (PD), Alleanza Verdi Sinistra, Movimento Cinque Stelle e Azione ha proposto di abbassare l’Iva al 4% su tutti i prodotti di igiene femminile e per l’infanzia. L’emendamento è stato bocciato dalla maggioranza di governo. Una scelta che ha suscitato polemiche, soprattutto considerando che in altri Paesi europei l’Iva su questi prodotti essenziali è già ridotta o azzerata. L’aumento ha portato allo scontro, anche perchè l’Iva su altri prodotti considerati “non essenziali” è più bassa.