Acqua frizzante, non comprare mai questa marca: ti masciulla in due i reni | Te ne accorgi soltanto in dialisi

Caos acqua frizzante

Caos acqua frizzante (Fonte: Pixabay) - www.lagazzettadelserchio.it

Veramente a chi consuma tanta acqua frizzate possono insorgere problemi ai reni? Facciamo chiarezza.

L’acqua nel nostro corpo rappresenta il 60% del peso corporeo, confermando il fatto di quando sia importante per noi consumarla in maniera costante ogni giorno, in modo da rimanere sempre idratati. Inoltre, berla nella giusta quantità ci aiuta non solo nella digestione, ma anche al mantenimento della corretta temperatura corporea.

Ovviamente come ben saprete, le acque non sono tutte uguali, in quanto, a prescindere dalla marca troverete quella naturale e quella frizzante. L’acqua in bottiglia non è tutta uguale, in quanto leggendo le etichette troverete quelle con maggior residuo fisso, sali minerali e oligoelementi presenti in ogni litro d’acqua.

Per questo motivo, le acque si dividono principalmente in quattro categorie: acqua minimamente mineralizzata (favoriscono la diuresi e l’espulsione dei piccoli calcoli renali), l’acqua oligominerale (consigliate per chi soffre di insufficienza renale cronica, ritenzione idrica e così via), acqua mediamente mineralizzata e acque ricchi di sali minerali (ideale per reintegrare i liquidi e minerali persi con la sudorazione).

E l’acqua frizzante invece? Perché si parla di problemi gravi ai reni per chi la consuma? Facciamo chiarezza in merito, in quanto sono molti coloro che ignorano questa informazione.

I pro e i contro dell’acqua frizzante

Il troppo stroppia come in tutte le cose, per questo motivo, i problemi dell’acqua frizzante sopraggiungono nel momento in cui se ne fa un uso eccessivo e continuativo, visto che questo tipo di acqua viene creata artificialmente, aggiungendo anidride carbonica all’acqua naturale, per far comparire le famose bollicine. Come possiamo leggere da my-personaltrainer.it, consumando con moderazione questa acqua, ovviamente in assenza di patologie, aiuterebbe il consumatore non solo a digerire con più facilità, ma ne aumenterebbe il senso di sazietà, utilissimo quando si esegue la dieta e inoltre è molto ricca di minerali quali magnesio, calcio, potassio e sodio.

Il consumo eccessivo invece, potrebbe generare gonfiore addominale, presentando dolore e dilatazione gastrica, nonché rovinare lo smalto dei denti. Tra l’altro, come riportano dal sito, questo tipo di acqua è sconsigliata a chi soffre di reflusso gastroesofageo, ulcere e gastrite, in quanto la comune sintomatologia, potrebbe essere accentuata da un costante consumo di acqua gassata. Detto ciò, la domanda sorge spontanea, ma i reni cosa c’entrano allora?

L'acqua frizzante e i reni
L’acqua frizzante e i reni (Fote: Canva) – www.lagazzettadelserchio.it

L’acqua frizzante e i problemi ai reni

Dopo aver letto le informazioni riportate in apertura, la domanda sorge spontanea. Veramente un consumo eccessivo di acqua frizzante potrebbe far sviluppare al consumatore gravi problemi ai reni? La risposta è no, in quanto non è l’acqua frizzante a provocare un aumento dei calcoli renali, bensì le bollicine presenti nelle bibite gassate carbonate e zuccherate, come riportano sul sito di Fondazione Veronesi.

Uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrology, riporta che “elevate quantità di bibite carbonate zuccherate sono correlate ad un maggior sviluppo di calcoli…”, motivo per cui fareste meglio a stare alla larga da queste bibite zuccherate. Inoltre, come riporta il nefrologo Pietro Manuel Ferraro, del policlinico Gemelli di Roma: “Esse (le bibite gassate, ndr) influenzano lo sviluppo di condizioni quali l’obesità o il diabete che sono alla base o aumentano le probabilità di insorgenza di calcoli”.