Spaccatevi la schiena ma prima pagatemi | Meloni mette l’accisa sullo stipendio: altri 650€ al mese in tasca sua

Giorgia Meloni - Fonte Wikicommons - LaGazzettadelserchio.it
Brutte notizie per i lavoratori, dal Governo l’accisa sullo stipendio. Datori di lavoro in difficoltà.
Il mercato del lavoro in Italia continua ad essere ancora molto instabile presentando un tasso di occupazione che è in aumento, ma non raggiunge ancora la soglia sperata.
I “senza lavoro” sono ancora tanti e la disoccupazione giovanile non presenta dati confortanti. Alla base di questi squilibri ci sarebbero problemi legati a stipendi troppo bassi e condizioni contrattuali non dignitose.
Dal canto loro le aziende e i vari datori di lavoro lamentano costi troppi alti per l’inserimento del personale tali da non poter garantire assunzioni a lungo termine.
Tuttavia, quella che sembrava essere una misura importante per incentivare le assunzioni ora deve fare i conti con una brutta notizia che arriva proprio dal Governo.
Lotta alla disoccupazione con il Bonus Assunzioni
Il Bonus assunzione giovani under 35 è un’agevolazione che prevede una decontribuzione al 100% sui contributi a carico del datore di lavoro fino ad una soglia di 500 euro mensili a lavoratore, esclusi i premi Inail. Per le aziende con sede al Sud invece, il tetto dell’esonero si eleva a 650 euro al mese. L’importo massimo non può comunque superare il 50% del costo salariale annuo per il lavoratore assunto.
Come riporta quifinanza.it, la misura con durata di 24 mesi ed è riservata ai datori di lavoro del settore privato che provvedano ad assumere nuovo personale con le seguenti caratteristiche:
età inferiore ai 35 anni alla data di assunzione;
personale al quale nessuno ha mai fatto un contratto a tempo indeterminato;
personale già assunto, ma con contratto a tempo determinato che si trasforma in indeterminato;
personale che ha avuto un precedente contratto a tempo indeterminato presso un datore di lavoro che ha beneficiato parzialmente dell’incentivo;
personale che in precedenza era stato assunto anche da altro datore di lavoro con contratto di apprendistato, poi non trasformato in subordinato e indeterminato.
In aggiunta a questa gli imprenditori devono rispettare altre condizioni come la regolarità contributiva, il rispetto delle condizioni contrattuali, l’assenza di licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o collettivi nei 6 mesi precedenti nella stessa unità produttiva e il mantenimento del posto di lavoro per almeno sei mesi. Le ultime due sono regole anti-furbetti: non si può, dunque, licenziare con l’intento di riassumere per ottenere il Bonus assunzioni. E non si può assumere, incassare la decontribuzione e poi licenziare subito dopo.

Il blocco del Bonus Assunzioni, sparito improvvisamente
Quella che sembrava essere l’arma più potente alla lotta contro la disoccupazione giovanile, ovvero il Bonus assunzione under 35, era stata recentemente approvata con il decreto attuativo ma è stata a quanto pare ritirata.
Il bonus, che garantisce una decontribuzione pari a un massimo di 500 euro a lavoratore, è sparito dal sito ufficiale del governo, per poi ricomparire con la dicitura “non approvato”. Senza i 650€, quindi, i datori di lavoro sono costretti a metterli di tasca propria per pagare i dipendenti.