Pagate voi e state pure zitte | Meloni introduce la TASSA PER SOLE DONNE: alla faccia del femminismo

Tassa per le donne (Fonte: Redazione) - www.lagazzettadelserchio.it
Caos per quella “tassa per sole donne” che sta facendo discutere i cittadini. Ecco che cosa ha deciso la Meloni in merito.
Parole quali “femminismo”, “patriarcato”, “femminicidio”, “uguaglianza di genere”, sono all’ordine del giorno, in quanto le leggiamo maggiormente sui giornali e le sentiamo sempre più spesso ai telegiornali.
Questo è un periodo di forte transizione, dove la lotta per le donne di essere eguagliate ai colleghi uomini è sempre molto attiva, anche perché capita spesso di sentire quella disuguaglianza nel campo lavorativo o familiare che nel 2025 non dovrebbe esserci, ma purtroppo ancora c’è.
A ogni modo, il dibattito su quella “tassa per sole donne” è ancora al centro delle scene in quanto in molte speravano di non doverla più pagare. Ecco che cosa ha deciso la Meloni in merito.
La “tassa per sole donne”
In Italia la “tassa per sole donne” passa da un costo all’altro, soprattutto per quell’IVA che aumento e diminuisce in maniera repentina. In Spagna per esempio questa tassa è stata azzerata, mentre negli altri Stati ha un prezzo più basso rispetto all’Italia, la cui disuguaglianza con gli altri Paesi accende il dibattito.
Come riportano da quifinanza.it, ridurre l’IVA dal 10% al 5% a questa tassa, costerebbe allo Stato circa 180 milioni di euro e ai cittadini 25,30 euro l’anno, motivo per il quale, questa idea non convince. Infatti quest’anno è stata confermata al 10% come previsto dalla Legge di Bilancio 2025, come quella dell’anno scorso, visto che al 5% era stata proclamata nel 2023. Ma di cosa stiamo parlando?

Polemica sulla decisione di Giorgia Meloni
Voi lo sapete qual è quella “tassa per sole donne” che sta facendo discutere la rete? La Legge di Bilancio 2025, ha confermato l’IVA al 10% su assorbenti e pannolini, così come la normativa dell’anno scorso. In merito a ciò, la Meloni ha dichiarato: “purtroppo è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo”. Come possiamo leggere su quifinanza.it, è stato riscontrato che con l’IVA al 5%, una famiglia con un bambino piccolo risparmierebbe di pannolini circa 19 euro l’anno, mentre una donna che acquista regolarmente assorbenti, risparmierebbe circa 6,30 euro.
Oltre al discorso economico, il dibattito nasce per la questione sociale, visto che gli assorbenti sono un bene di prima necessità e la loro tassazione è considerata scorretta, visto che colpirebbe esclusivamente chi ha il ciclo mestruale. Ridurre l’IVA porterebbe l’Italia a uniformarsi con gli altri Stati. Per questo motivo l’associazione “Giovani&Futuro” ha presentato un disegno di legge per far diminuire la tassa. Per poter essere discussa in Parlamento, l’iniziativa dovrà raccogliere almeno 50.000 firme. Chiunque volesse sostenere questa causa potrà collegarsi alla piattaforma nazionale “referendum e Iniziative Popolari” del ministero di Giustizia e firmare. Voi cosa ne pensate?