Vi dobbiamo succhiare lo stipendio | Meloni come Dracula: UFFICIALE la nuova tassa in busta paga
Quella nuova tassa in busta paga del governo Meloni sta facendo allarmare i dipendenti. Ecco che cosa sta succedendo.
La nuova Legge di Bilancio è ormai attiva da diverse settimane ormai e con essa stanno arrivando le prime polemiche. Se da una parte alcune agevolazioni sono state accolte di buon grado dai cittadini che rientrano in questo range, come per esempio famiglie con bambini piccoli e chi ha un ISEE particolarmente basso, altri non hanno nascosto il loro disappunto.
Non ci sono ovviamente solo bonus e agevolazioni nella manovra del governo Meloni, ma anche tasse da pagare e rivisitazioni varie. Ma questo è sempre successo, nel senso che non c’è mai stato un disegno di legge che non comprendesse contributi da versare ai danni dei cittadini.
In tal senso, quella nuova tassa in busta paga sta facendo allarmare i cittadini, i quali vedranno scendere il netto del loro stipendio. Come mai sta succedendo tutto questo? Cerchiamo di capire esattamente quale possa essere il problema.
Le due novità più eclatanti della Legge di Bilancio 2025
Per capire come mai sia sorto il problema in busta paga di cui vi parleremo a breve, dobbiamo necessariamente fare un passo indietro e parlare dei due punti eclatanti introdotti in questa nuova Legge di Bilancio 2025. Parliamo del Taglio del nucleo fiscale e della Revisione delle aliquote IRPEF.
Il primo punto si basa sui redditi medio-bassi e comunque estesi ai 40.000 euro l’anno. In questo caso quindi, il taglio del cuneo resta contributivo per tutti i redditi fino a 20.000 euro e fiscale per quelli dai 20.000 euro fino ai 40.000 euro. Il secondo punto invece ha reso strutturali le aliquote portandole a tre scaglioni.
Il problema con la busta paga
In queste ore si sta parlando molto di una nuova tassa in busta paga che andrà a decurtare soldi dallo stipendio secondo la nuova Legge di Bilancio 2025, redatta dal governo Meloni. Essendo che i cittadini sono abbastanza smarriti, abbiamo deciso di portare alla luce qual è il vero problema.
Come riportano da money.it, con il nuovo taglio del cuneo fiscale, i redditi compresi tra gli 8.500 euro e i 9.000 euro, per com’è impostata la norma adesso, potrebbero dover dire addio all’ex bonus Renzi, passato negli anni da 80 euro a 100 euro. In queste ore, la sottosegretaria all’Economia Lucia Albano ha rivelato che: “l’estensione del trattamento integrativo ai soggetti con una retribuzione lorda tra 8.500 e 9.000 euro”, sarà argomento di “un’attenta valutazione”. Non ci sono certezze dunque in merito e non si sa soprattutto, se ci sarà una modifica affinché non siano i redditi bassi a perdere 1200 euro l’anno dalla busta paga. Restate sintonizzati con noi.