Non vi tagliamo lo stipendio, ve lo amputiamo | Meloni cattivissima: se l’è presa con questi italiani
Le ultime decisioni del Governo fanno rabbrividire anche gli italiani più mansueti. Le prossime ore saranno roventi: stipendi decurtati.
Il nuovo anno, per molti italiani, è iniziato con tante spese da dover affrontare. Canone Rai, bollette di luce e gas e rate di mutuo o affitto. Ciò, quindi, non ha fatto altro che creare dissapori in varie famiglie.
Nonostante tutto, però, il Governo, ancora una volta, ha mostrato tutto l’interesse nel dare un supporto concreto soprattutto alle persone con maggiori difficoltà.
Tra i vari nuclei familiari, infatti, coloro che si ritrovano con un ISEE piuttosto basso e con almeno quattro figli a carico, ci sono diversi bonus ed incentivi in loro aiuto.
Chiaramente, però, l’Italia negli ultimi anni ha mostrato anche un certo declino dal punto di vista del tasso di natalità proprio per difficoltà logistiche nell’affrontare la vita di tutti i giorni. A breve, però, sembra proprio che la situazione non sia destinata a migliorare.
Problema stipendi in Italia: la situazione è destinata a non migliorare nel 2025
L’Italia, negli ultimi tempi, ha posto l’attenzione anche sul fatto che ci siano stipendi nettamente inferiori a quelli di altre Nazioni europee. Basti pensare ad alcune categorie statali, come quella degli insegnanti che è ancora in basso alla classifica generale delle retribuzioni anche nel nuovo anno.
Stipendio alto o basso, poco importa. Quello che sta per avvenire in questo nuovo anno solare potrebbe mettere al tappeto diverse famiglie. La legge parla chiaro ed ecco quello che potremo affrontare con le varie decurtazioni.
Ci tagliano lo stipendio? Peggio: con le nuove regole le decurtazioni saranno mostruose
Sarebbe il caso di parlare del pignoramento dello stipendio come ne ha fatto menzione anche money.it. L’articolo 545 del Codice di Procedura Civile si occupa proprio di tale materia e prevede che uno stipendio possa essere decurtato solo garantendo un minimo vitale per la persona.
Ponendo un esempio molto semplice, se vi è un debitore che percepisce circa 1000 euro di stipendio, a lui non possono essere pignorati oltre 200 euro. Se invece il creditore è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, la cosa cambia. Per chi percepisce uno stipendio non superiore ai 2.500 euro, verrà pignorato 1/10; chi invece ha un salario che non supera i 5.000 euro, si ritrova a dover dare 1/7; infine, chi percepisce oltre i 5.000 euro, se ne ritroverà pignorati 1/5. Ricordiamo che, in taluni casi, anche il TFR può essere soggetto ad un eventuale pignoramento.