«Favorisca il suo Instagram, in nome dell’art. 340» | Posto di blocco, da oggi ti controllano il telefono

Cellulare con logo di Instagram e volante della polizia

Controllo Instagram (Igds) - lagazzettadelserchio.it

Addio al classico posto di blocco. I nuovi controlli valuteranno anche “i social” di chi guida. Nulla sarà più come prima.

Nelle ultime settimane il codice stradale ha subito delle importanti modifiche.

Delle nuove regole, che sono entrate in vigore lo scorso dicembre, lo hanno totalmente trasformato. In particolare sono state introdotte delle strette, come riporta “Ratti Auto”, sull’uso dei cellulari alla guida, il tasso alcolemico e gli stupefacenti, l’uso delle biciclette e dei monopattini e l’utilizzo degli autovelox in modo equo.

Con queste nuove norme, la vita del guidatore si può quindi dire completamente trasformata, visto che adesso dovrà fare molta più attenzione a come si muove in strada.

Neppure il posto di blocco è più quello di prima. Bisogna infatti dire addio al classico controllo e adattarsi a un nuovo tipo, che valuterà ogni cosa del conducente, perfino i propri “account social“. Chi possiede un profilo Whatsapp e Telegram dovrà infatti fare molta attenzione, in modo particolare chi decide di utilizzarlo in una certa maniera.

A rischio chi possiede un account Whatsapp e Telegram

L’articolo 340 del Codice penale, come riporta il sito “Money.it”, prevede la reclusione da uno a cinque anni per chi utilizza in maniera impropria gli account Whatsapp e Telegram.

Con questo non s’intende che chi utilizza Whatsapp e Telegram alla guida, viene punito con la reclusione. Chi viene colto alla guida con il cellulare, viene punito con delle multe salate, che variano dai 250 ai 2588 euro, la sospensione della patente da 15 giorni a 3 mesi, e se la cosa è recidiva, anche la decurtazione dei punti della patente. Se infatti una persona precedentemente multata per uso del cellulare alla guida, viene colta nuovamente in flagrante alla guida con il cellulare, possono essergli decurtati da 8 a 10 punti della patente. Chi invece utilizza i propri account Whatsapp e Telegram per “comunicare” con gli altri automobilisti, rischia invece la reclusione.

Autovelox e furgone
Autovelox (Pixabay) – lagazzettadelserchio.it

Un controllo che può costare caro

“Money.it” riporta che, secondo l’articolo 340 del Codice penale, può essere recluso da 1 a 5 anni, che chi viene colto nell’utilizzare il proprio account Whatsapp e Telegram per “comunicare” con gli altri automobilisti, interrompendo così il pubblico servizio. Rischia in pratica la reclusione, chi utilizza dei gruppi social appositi per poter segnalare la presenza di autovelox e posti di blocco.

L’articolo rimarca infatti che, chi interrompe il pubblico servizio, segnalando a un elevato numero di persone gli autovelox e i posti di blocco, utilizzando questi gruppi, lampeggiando con i fari e suonando il clacson, è punibile con la reclusione, che può durare anche un anno. È punibile con la reclusione da uno a 5 anni chi invece organizza questi gruppi per fare le segnalazioni. Interrompere il pubblico servizio è considerato un reato e in quanto tale deve essere punito, in questo caso con la reclusione.