Lavoratori dipendenti ROVINATI da Meloni: ufficiale la tassa sulla busta paga | Pagano loro per tutti
Cosa vuol dire che i lavoratori dipendenti si sentono “rovinati” dalla nuova Legge di Bilancio della Meloni in merito a quella tassa sulla busta paga? Chiariamo bene il concetto.
La nuova Legge di Bilancio 2025 è arrivata puntuale come un orologio svizzero, in quanto l’approvazione è arrivata prima dalla Camera e poi dal Senato nei tempi stabiliti, senza slittamenti che facessero presagire l’esercizio provvisorio.
In attesa di vedere la nuova legge approdare sulla Gazzetta Ufficiale, sono già svariati gli argomenti di cui si parla in questi primi giorni dell’anno nuovo, in quanto c’è chi è soddisfatto e chi protesta per le nuove direttive.
Il tempo dirà chi ha ragione, per ora, i lavoratori dipendenti sono preoccupati per quella tassa sulla busta paga che secondo loro li rovinerà per via della nuova Legge di Bilancio della Meloni. Cosa sarà successo?
Le parole di Giorgia Meloni sulla nuova Legge di Bilancio 2025
Dopo l’approvazione della nuova Legge di Bilancio 2025, l’opinione pubblica si è divisa: c’è chi è soddisfatto e chi sta protestando. Non si è ancora capito chi ha ragione su determinati punti, per il momento però secondo le parole di Giorgia Meloni, pare che la Premier abbia mantenuto la parola data, come riportato da revisori.it: “Nel Consiglio dei ministri abbiamo varato la legge di bilancio, un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra Nazione. Come avevamo promesso, non ci saranno nuove tasse per i cittadini…”.
Inoltre, in merito ai lavoratori dipendenti ha detto: “Inoltre, rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti…”. Qual è dunque il problema dopo aver udito queste parole?
La tassa sulla busta paga
Cos’è quindi che spaventa i lavoratori dipendenti della nuova Legge di Bilancio 2025 redatta da Giorgia Meloni, che ritengono possa rovinarli, in merito alla tassa sulla busta paga? Il problema ruota attorno alle aliquote dell’addizionale comunale Irpef, in quanto c’è tempo fino al 15 aprile per i vari Comuni di decidere delle aliquote diverse, in base ai vari scaglioni di reddito rispettando sempre gli scaglioni previsti dal Tuir, articolo 11, comma 1, oppure applicare direttamente l’aliquota unica.
Ricordiamo che per il momento, in base alla nuova direttiva di quest’anno, le aliquote si dividono in tre scaglioni:
- 23% per un reddito fino a 28000 euro;
- 35% per un reddito che va dai 28000 euro ai 50000 euro;
- 43% oltre i 50000 euro.