INPS prende la palla al balzo: da gennaio ci tassano anche l’aria che respiriamo | Ecco la nuova addizionale

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Addizionale Inps - Depositphotos - lagazzettadelserchio.it

Il nuovo anno porta sempre con sé nuove notizie da parte dell’Inps. Scoprite cosa accadrà nel 2025. Siate preparati.

Come sapete nel mese di gennaio di ogni nuovo anno avviene per i pensionati la rivalutazione.

Con questo si indica la procedura con cui l’assegno pensionistico viene adeguato al costo della vita sulla base del tasso di inflazione determinato per l’anno che sta per concludersi.

Procedura equa, perché le pensioni non possono calcificarsi nel tempo, ma devono essere flessibili  in base agli anni che passano ed ai cambiamenti economici in corso. Nel 2025 la percentuale che verrà applicata sugli assegni è dello 0,8%.

Da ricordare è che si è deciso di riapplicare il meccanismo originario di rivalutazione, come descritto dalla legge n. 448 del 1998.

Legge n.488 del 1988

In questa legge fu stabilito che solo per le pensioni di importo fino a 4 volte il valore del trattamento minimo si applicava il 100% del suddetto tasso. Sulla parte che supera questa soglia, ma che resta entro le 5 volte il trattamento minimo, la rivalutazione invece è al 90%. Sopra le 5 volte, invece, si scende al 75.

Pertanto l’importo sale a 603,39 euro per le pensioni minime. Se si pensa alla rivalutazione straordinaria voluta dal governo Meloni, che nel 2025 viene portata dal 2,7% al 2,2%. Troverete che per le pensioni minime l’importo massimo sale a 617,89 euro.

Addizionali irpef
Attenzione alle addizionali da pagare – Depositphotos lagazzettadelserchio.it

Non tutte le notizie sono buone e c’è chi dovrà pagare molto

In ambito fiscale il discorso è leggermente più complesso. Sul cedolino di gennaio, infatti, tornano a essere applicate le addizionali regionali e comunali a saldo per il 2024. Sulle pensioni di Gennaio l’Inps farà anche un ricalcolo a consuntivo delle ritenute effettuate nel corso del 2023, sia per quanto concerne l’Irpef quanto per le addizionali regionali e comunali.

Nel caso in cui le trattenute non siano state sufficienti a compensare quanto dovuto, allora l’Inps, perché è il sostituto d’imposta, deve recuperare la differenza sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2025. Potrebbe pertanto azzerare l’importo della pensione in pagamento quando le imposte siano risultate pari o superiori all’importo del mensile in pagamento. In parole più semplici potrebbe capitare che qualcuno giunga a ritrovarsi in questa situazione, perché nel corso del 2024 ha preso più soldi rispetto a quelli che l’Inps aveva considerato in via presuntiva. Sebbene si parli di azzeramento della pensione, è possibile rateizzare il recupero forzoso da parte dell’Inps. Questo per evitare che una persona si trovi completamente senza denaro.