Conad, nuova tassa su questo prodotto: sarà come le buste di plastica a pagamento | Vogliono altri soldi
Fare la spesa sta diventando molto complesso e per gli italiani significa sempre rinunciare a qualcosa di importante.
Non c’è pace per i consumatori, la crisi economica continua a stringere tutti in una morsa d’acciaio e le rinunce sono sempre troppe.
Fare la spesa è qualcosa di complesso, i prezzi sono aumentati molto e non è più facile uscire dal supermercato con il carrello ricolmo di prodotti.
Molti dei beni che una volta rientravano di default nel paniere tipico degli abitanti del paese hanno raddoppiato il loro prezzo in un lasso di tempo che si può definire ridotto.
Pensate ad un prodotto tipico delle tavole italiche come la pasta, nel corso di un decennio è arrivata a costare il doppio.
Aumenti fuori controllo
Non si fermano gli allarmi sui rincari del caffè, dopo l’alert lanciato dagli imprenditori , cui hanno fatto eco le associazioni dei consumatori. Assoutenti, per esempio, ha stimato un incremento del 68% della materia prima rispetto allo scorso anno per la varietà robusta.
Secondo l’associazione in Italia, dove il solo espresso bevuto al bar genera un giro d’affari di 7 miliardi di euro all’anno, il costo della tazzina è cresciuto del 15% dal 2021, con picchi in particolare in alcune città.
L’abitudine italiana che diventa troppo cara
Gli italiani da sempre sono amanti del caffè, in alcune regioni è una tradizione indiscutibile e non sono state nemmeno accolte le macchinette con le cialde con gioia, dal momento che la caffettiera garantisce per loro un aroma migliore. Le cause di questa impennata di costo sono molteplici: dalla contrazione dell’offerta vietnamita alle avverse condizioni meteorologiche in Brasile, fino al tasso di cambio sfavorevole tra euro e dollaro.
Infine, non è possibile non citare i problemi geopolitici e di sicurezza, che hanno portato molti trasportatori a evitare il passaggio nel Mar Rosso. Questo ha comportato un aumento dei tempi e dei costi di percorrenza per le rotte alternative, incidendo ulteriormente sui costi di importazione del caffè. Insieme, questi fattori hanno contribuito a un aumento dei costi di importazione del caffè fino al 50% in più rispetto a mesi fa. Gli effetti di questa impennata dei prezzi si ripercuotono su consumatori, distributori e produttori, creando un contesto di incertezza e adattamento nel mercato globale del caffè. Analizzando i dati delle principali città, emerge che Bolzano detiene il primato del caffè più caro al bar, con un prezzo medio di 1,38 euro a tazzina, seguita da Trento con 1,31 euro.