Tredicesima ASSASSINATA da Meloni: più lauree hai, meno soldi prendi | È tutto al contrario
Questa volta è tutto vero: pochi spicci nonostante i tanti titoli di studio. Ti spetta veramente una miseria, controlla subito qui.
In Italia, sono davvero tanti gli adolescenti che, una volta terminate le scuole superiori, decidono di intraprendere gli studi universitari per formarsi e ambire a posizioni lavorative di un certo prestigio.
Per evitare la famosissima ‘fuga di cervelli’, lo Stato negli ultimi tempi ha operato delle scelte idonee e decisive, anche dal punto di vista economico, per arginare al massimo questo fenomeno diffuso da molti anni.
Studiare all’Università, però, non è un gioco da ragazzi. Al di là del fatto se si decida di intraprendere degli studi presso un Ateneo telematico, privato o statale, c’è sempre un esborso economico a cui dare peso.
Come se non bastasse, alcuni corsi, prevedono non solo la frequenza obbligatoria ma, in alcuni casi, è previsto anche un numero eccedente di ore da dover elargire in presenza. Ciò, per chi si mantiene gli studi lavorando, non è il massimo. Ora sembra che però chi ha una o più lauree si ritrova a disperarsi anziché sorridere, scopriamo subito i motivi.
Prendere una Laurea: sacrifici senza fine, prima e dopo
Laurearsi, di sicuro, in una famiglia è motivo di vanto. Completare degli studi successivi a quelli scolastici, richiede un certo tipo di resilienza e impegno, non così semplici da trovare ai giorni nostri. Chi non ha alle spalle un nucleo familiare tale da contare su risorse economiche per proseguire gli studi, sa di poter avere delle agevolazioni da parte degli Atenei o dello Stato stesso.
Adesso, però, sembra proprio che ci sia una categoria di laureati che, nonostante i titoli di studio, ore di formazione e tanto impegno, si ritrovi ad accogliere una tredicesima più povera del previsto. Ecco di chi si tratta.
Tredicesima assassinata da Meloni? Per questi laureati la situazione è davvero paradossale
Gli insegnanti, purtroppo, in seguito alle varie tassazioni, si ritrovano ancora una volta a racimolare pochi spicci di tredicesima per questo dicembre 2024. Scopriamo i dettagli del confronto con la tredicesima dello scorso anno.
Stando a quanto riportato da Money.it, infatti, lo scorso anno era stato erogato ai docenti l’anticipo del rinnovo del contratto 2022-2024 elargito una tantum. Ecco perché, quest’anno, c’è chi si ritroverà addirittura con una cifra inferiore di 500 euro rispetto allo scorso Natale. L’importo, però, è già consultabile sull’apposita app utilizzata dai docenti.