Magia natalizia per le Partite IVA: l’acconto di dicembre è stato CANCELLATO | Godetevi il Natale senza spese
A Dicembre è necessario pagare il tanto temuto acconto Iva. Il terrore delle Partite Iva, ma forse uno spiraglio di luce c’è.
Dicembre è un mese particolarmente odiato da piccoli e grandi imprenditori titolari della Partita Iva. Mentre i lavoratori dipendenti festeggiano la tredicesima, i lavoratori autonomi devono letteralmente pagare laqualunque.
Ogni anno, milioni di contribuenti sono chiamati a versare l’acconto Iva, un pagamento anticipato dell’imposta sul valore aggiunto relativo all’ultimo periodo dell’anno.
Questo obbligo riguarda imprenditori, professionisti e società, ma esistono diverse esenzioni e modalità di calcolo che permettono di gestire al meglio questa scadenza.
Con il pagamento fissato al 27 dicembre, è fondamentale conoscere le regole, i metodi di calcolo, i codici tributo e le sanzioni in caso di ritardo. Leggete tutti i dettagli utili per affrontare questa importante scadenza fiscale.
Anticipo Iva
L’acconto Iva è un anticipo sull’imposta dovuta per l’ultimo mese o trimestre dell’anno. Non rappresenta un’imposta aggiuntiva, ma serve a ridurre l’importo da versare nelle scadenze successive. L’obbligo riguarda circa 4 milioni di contribuenti, tra cui imprese e liberi professionisti, e richiede un calcolo attento per evitare errori o sanzioni.
Questo pagamento Iva si aggiunge ad un altro pagamento odiato. Il sistema italiano di pagamento delle tasse si basa su “acconto-saldo”, un sistema atipico e fortemente penalizzante per il primo anno di attività. i lavoratori autonomi versano un’acconto Irpef sulle tasse dell’anno successivo. Un gettito fiscale importante, ma ovviamente penalizzante.
Chi è obbligato a versare l’acconto e chi no
Per legge i soggetti che devono versare l’acconto IVA sono: i contribuenti che effettuano liquidazioni IVA ogni mese; i contribuenti trimestrali; le società che operano nel regime IVA di gruppo; soggetti che adottano regimi speciali IVA. Il versamento dell’acconto non è richiesto se l’importo da versare è inferiore a 103,29 euro. Inoltre, sono esentati dal pagamento dell’imposta i contribuenti che hanno cessato l’attività, entro il 30 novembre se mensili o entro il 30 settembre se trimestrali.
Sono esenti coloro che hanno chiuso il periodo d’imposta precedente con un credito di imposta a prescindere dalla presentazione della richiesta di rimborso. Non versano l’acconto coloro che prevedono di chiudere la contabilità IVA con una eccedenza detraibile.
Sono, invece, esonerati dal versamento dell’acconto: coloro che, hanno effettuato soltanto operazioni non imponibili e i produttori agricoli. Risultano liberi da questo onere anche gli imprenditori individuali che hanno dato in affitto l’unica azienda, entro il 30 settembre, se contribuenti trimestrali o entro il 30 novembre, se contribuenti mensili, a condizione che non esercitino altre attività soggette all’Iva.