Spesa, se butti questi prodotti fai un errore clamoroso: la data sulla confezione non è la reale scadenza
La rivoluzione francese sulla spesa. Ora bisogna fare chiarezza su un dubbio amletico che va avanti da troppo tempo.
La Francia ha iniziato la rivoluzione, perché la nazione in crisi economica come tutti è stanca che un annoso dilemma non trovi mai la soluzione.
Dite la verità, quante volte vi siete fermati davanti ai prodotti della vostra dispensa cercando di capire e destreggiarvi tra i vari ” da consumarsi entro” o ” validità mesi…”.
Le date di scadenza alimentari sono molto importanti, perché consumare alimenti scaduti può essere molto pericoloso per la salute.
Il problema però è che per evitare qualsiasi problema le aziende alimentari, hanno adottato lo stesso termine di paragone delle aziende farmaceutiche. Ossia cautelarsi maggiormente per evitare qualsiasi ipotetica causa se qualcuno consuma il loro prodotto.
Conservazione alimentare
Negli anni si è voluto cercare di cautelarsi legalmente il più possibile, quindi le restrizioni sul consumo dei prodotti sono diventate sempre di più proibitive. Le scadenze sono molto brevi e sembra che dopo la fatidica data del “consumarsi preferibilmente entro”, non si possa più magiare nulla.
Una nota azienda francese ha deciso di fare chiarezza, conformandosi anche con quanto proposto dalla commissione europea per evitare il continuo spreco alimentare.
News in campo alimentare
In Francia l’azienda leader del settore Carrefour dal 2018 è impegnata a rimodulare il Tmc, il Termine minimo di conservazione (“Da consumare preferibilmente entro il…” indica che dopo quella data il prodotto è sicuro dal punto di vista alimentare ma perde le sue qualità organolettiche), e in alcuni casi anche la data di scadenza (“Da consumare entro il…” indica il termine perentorio dopo il quale il prodotto può presentare problemi per la salute) vera e propria sul suo assortimento.
Come viene riportato da alcuni siti, Carrefour ha deciso che alcune date siano cancellate. Su alcune confezioni, come sale, lo zucchero, l’aceto o alcuni dolci, potete leggere la dicitura “Conservabile senza limiti di tempo” seguita dalle istruzioni per la conservazione”. Bisogna precisare che a norma del Regolamento 1169/11 su alcuni prodotti, tra cui proprio sale, zucchero, confetteria, gomme da masticare, aceti, alcol e vino, è possibile non riportare il Tmc. Nel frattempo Carrefour ha avviato un’iniziativa: “Abbiamo contattato la Commissione affinché l’elenco possa essere modificato e includere altri prodotti senza rischio di deterioramento come miele, pasta, riso o lenticchie”. Se ci pensate grazie a questo input ci sarà un grande passo avanti contro lo spreco alimentare.