Belladonna, altro che velenosa: le sue proprietà sono miracolose | Se hai questi disturbi ti svolta la vita
La pianta delle streghe in realtà ha delle proprietà curative molto interessanti. Scoprite i segreti della Belladonna.
Le è stato dato un nome dolcissimo, perché le belle dame veneziane usavano l’acqua distillata di questa pianta come cosmetico. Ai tempi era di gran moda avere gli occhi languidi e uno degli effetti della Belladonna è dilatare le pupille.
Quello che non sapevano le dame era che l’uso prolungato può causare una grave intossicazione con relativo arresto cardiaco.
A lungo l’Atropa Belladonna è stata associata alla stregoneria, in un epoca ormai dimenticata. Quando l’uso di veleni contro i nemici era comune e offrire una bevanda con la Belladonna poteva essere mortale.
Talvolta, i romani imbevevano la punta delle frecce nell’estratto di Belladonna, in modo da amplificare il potere letale dei loro tiri.
La pianta che velenosa che è diventata curativa
Fa parte delle Solanaceae ed è una pianta perenne, quindi fra poco andrà in riposo vegetativo, ma senza mai abbassare la guardia, in attesa di tornare a crescere forte la primavera seguente.
Negli anni, quando la medicina ha cominciato a studiarne il potenziale, ha in realtà scoperto che non è solo un veleno, ma un medicamento molto efficace in certe situazioni.
Le straordinarie proprietà della Belladonna
Grazie agli studi la Belladonna è una pianta che presenta proprietà utilissime in medicina. E’ utile come narcotica, antispasmodica e antisecretiva a livello delle ghiandole salivari e sudorifere e anticolinergica. Ovviamente assunta sotto controllo medico e nelle dosi indicate. Grandi sono i benefeci che può apportare a livello di cura.
Tutto questo perché la pianta contiene atropina e scopolamina, e agisce sul sistema nervoso parasimpatico e centrale. Viene considerata un rimedio naturale per le coliche e gli spasmi. Gli alcaloidi presenti nelle foglie di belladonna hanno inoltre la capacità di ridurre le secrezioni salivari e gastriche e la produzione di sudore e di provocare il rilassamento muscolare di tutto l’apparato digerente, delle vie biliari, della vescica e dei bronchi. La Belladonna viene dunque usata in medicina per ridurre la secrezione acida e della motilità gastrica e favorire la cicatrizzazione dell’ulcera e per l’azione broncodilatatrice, utile per migliorare la ventilazione polmonare in caso di eccessiva secrezione bronchiale, in presenza di asma e bronchite molto gravi. I suoi alcaloidi vengono utilizzati per preparare alcuni farmaci contro i sintomi del morbo di Parkinson, per problemi cardiaci e, ironico sicuramente, come antidoto per contrastare l’effetto di alcuni veleni (come i barbiturici).